Il fotovoltaico è ormai una realtà consolidata nel panorama energetico italiano, sia per i privati che per le imprese. I recenti rincari dovuti alla crisi internazionale non faranno che aumentare tale trend, moltiplicando esponenzialmente la domanda di questa tecnologia, nota per la sua convenienza economica e sostenibilità ambientale. Ma come si smaltiscono i pannelli fotovoltaici?

 

Una delle domande più comuni da parte di chi intende saperne di più sugli impianti fotovoltaici riguarda lo smaltimento dei pannelli che li compongono. Si tratta di una preoccupazione di molti, che però, in concreto, si rivela spesso infondata. Il destino dei pannelli fotovoltaici è infatti disciplinato in maniera molto specifica e i proprietari degli impianti possono contare su delle norme semplici e chiare, ma non sempre conosciute. 

 

Come vengono riciclati dunque i moduli? Qual è, nello specifico, la normativa che ne regolamenta il destino nel caso intendessimo sostituirli? Proveremo a rispondere, in sintesi, a tutte queste domande, partendo dalla durata dei pannelli.

 

Quanto durano i pannelli fotovoltaici? 

 

La necessità di smaltire i pannelli fotovoltaici non è un problema con cui dobbiamo avere a che fare subito dopo l’acquisto dell’impianto. I moduli hanno infatti una vita media che (a seconda dei casi, dato che ne esistono di vari tipi e di molteplici materiali e fogge) può variare dai 15 ai 25 anni (e persino oltre). 

 

 

A prescindere dalla loro durata specifica, però, l’elemento che accomuna tutti i pannelli fotovoltaici è la loro composizione in materiali riciclabili, che implica la necessità di smaltirli senza danneggiare l’ambiente ed evitando di inquinare.

Nello specifico, il loro smaltimento è equiparato dalla legge a quello delle apparecchiature elettroniche e come tale disciplinato dall’apposita direttiva europea sui RAEE, acronimo che sta per “Rifiuti di Apparecchi Elettrici ed Elettronici”.

 

Pannelli domestici e pannelli professionali

 

Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici è contenuto nel Decreto Legislativo n. 49 del 2014, che ha applicato la normativa europea sopra citata. Secondo le disposizioni in esso presenti, i moduli fotovoltaici danneggiati o ormai non utilizzabili sono catalogati nel cosiddetto raggruppamento R4, che li equipara agli elettrodomestici di piccole dimensioni o ai telefonini.

 

Detto ciò, la legge attua una differenza fondamentale tra due categorie di RAEE:

 

  • I RAEE domestici, ovvero pannelli con una potenza nominale minore a 10 kW;
  • I RAEE professionali, che raggruppano invece i pannelli di potenza nominale pari o superiore a 10 kW.

 

Nel caso dei pannelli “domestici”, la procedura prevede che questi ultimi vengano trasportati in luoghi definiti “ecopiazze” o “isole ecologiche”, che consistono in appositi centri di raccolta organizzati a livello comunale. 

 

 

Rintracciare l’isola più vicina a noi è facilissimo: basta andare sul sito internet del Centro di Coordinamento RAEE e indicare la propria posizione. Il link specifico è il seguente: https://www.cdcraee.it/centri-di-raccolta-comunali/ 

 

Se abbiamo la necessità di smaltire i pannelli professionali, invece, il procedimento è leggermente diverso. Tali rifiuti sono destinati ad appositi impianti di trattamento nell’alveo del Centro di Coordinamento RAEE, ma non dobbiamo trasportarli noi. Al contrario, vanno assegnati a personale specializzato, che penserà alla loro successiva presa in carico.

 

Lo smaltimento dei pannelli incentivati 

 

Esistono delle ulteriori precisazioni interne alla disciplina che vi abbiamo appena ricordato. Nel caso si siano comprati dei pannelli usufruendo di un incentivo governativo, il cosiddetto “Conto Energia”, le azioni da compiere per il loro smaltimento vedono l’intervento del Gestore Servizi Energetici (GSE), cioè dell’autorità pubblica che elargisce l’incentivo.

 

Proprio il GSE dovrà trattenere in anticipo una quota riferita agli ultimi dieci anni di diritto all’incentivo stesso. Lo scopo? Garantire che al momento opportuno i pannelli vengano smaltiti seguendo le regole previste dalle disposizioni di legge. 

 

 

Una volta che lo abbiamo smaltito, tale porzione di risorse ci verrà opportunamente rimborsata. Il requisito fondamentale per ottenere il rimborso è tuttavia l’immediata “dichiarazione di avvenuta consegna del RAEE” diretta al GSE. 

 

Una simile comunicazione va effettuata anche quando sostituiamo singolarmente i pannelli. In questa circostanza, l’atto in questione è reso necessario per una ragione elementare: una volta ricevuta la nostra comunicazione, il Gestore Servizi Energetici (GSE) potrà infatti calcolare in modo proporzionale la somma riservata allo smaltimento. Nel dettaglio, tale ammontare è di dodici euro a modulo (nel caso di pannelli domestici) e dieci euro a modulo (per pannelli professionali).

 

Chi paga per smaltire i pannelli fotovoltaici?

 

Dopo aver spiegato la procedura relativa allo smaltimento dei moduli fotovoltaici, occorre fare alcune precisazioni relative alle spese concrete legate allo smaltimento. Molti di coloro che intendono acquistare un impianto fotovoltaico temono infatti di dover sostenere personalmente i costi in questione. 

 

In realtà, anche in questo caso bisogna distinguere tra gli impianti professionali e gli impianti domestici. Partiamo da questi ultimi: stando alla normativa vigente, le spese legate alla gestione dei pannelli domestici nel momento della loro sostituzione spettano ai produttori dei moduli e non ai privati che li hanno acquistati. In breve, lo smaltimento dei rifiuti è gratis.

 

 

Il discorso è parzialmente differente per gli impianti professionali, che vanno a loro volta distinti tra rifiuti “storici”, ovvero presenti nel mercato precedentemente al 12 aprile del 2014. In questo caso, le spese vanno sostenute dal proprietario, che tuttavia, potrà comunque sgravare tali costi. Come? In pratica, quando compriamo un nuovo impianto, lo smaltimento di quello obsoleto spetterà al nuovo produttore, che lo ritirerà e si accollerà le spese dello smaltimento di quello che intendiamo sostituire. 

 

Quando gli impianti fotovoltaici sono invece stati installati dopo il 12 aprile 2014, le spese sono sborsate dal produttore. Anche in questa circostanza, insomma, non ci saranno costi da sostenere per i proprietari / utilizzatori.

 

Se intendi installare un impianto fotovoltaico o hai bisogno di ulteriori chiarimenti sulla durata, la sostituzione o lo smaltimento dei pannelli, non esitare a contattare i nostri professionisti. A29 è a tua completa disposizione.