In Italia, il settore dell’ospitalità è uno dei capisaldi dell’economia nazionale. Investire ingenti somme su hotel, stabilimenti balneari e altre strutture ricettive è infatti uno dei modi per stimolare comparti fondamentali per la creazione della ricchezza, primo tra tutti il turismo, vitale per lo sviluppo e la crescita del Pil italiano.
A questo riguardo, il Ministero del Turismo ha deciso di puntare sul riammodernamento energetico di tali strutture attraverso la creazione del FRI-Tur, un nuovo fondo dal valore di più di 1 miliardo e 300 milioni di euro.
Che cos’è il FRI-Tur
Il FRI-Tur, anche detto Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo, è stato creato per effetto di una convenzione firmata tra Ministero del Turismo, ABI (Associazione Bancaria Italiana) e CDP (Cassa depositi e prestiti) e inserito nel PNRR, il grande Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pensato per stimolare l’economia dopo la crisi pandemica, approfittando dell’occasione per puntare sul rinnovamento “verde” di molti settori economici.
Nel dettaglio, il FRI-Tur si concretizza come incentivo bancario che potrà essere richiesto da soggetti specifici operanti nel settore turistico ricettivo e ha due obiettivi specifici:
- Digitalizzazione
- Sostenibilità ambientale
Chi lo può richiedere (e come)
A richiedere l’incentivo, che comprende dei finanziamenti volti alla copertura fino al 35% delle spese, è un vasto numero di imprese turistiche tra cui hotel, agriturismi, ma anche porti turistici e stabilimenti balneari o termali.
La richiesta deve essere avanzata nel termine che va da mezzogiorno del 1 marzo 2023 a mezzogiorno del 31 marzo 2023.
Esistono tuttavia dei requisiti per la sua presentazione. Le aziende interessate, infatti, devono possedere una firma digitale e un account di posta elettronica certificata (pec), oltre a un profilo riconosciuto dalla pubblica amministrazione, nello specifico SPID, CNS o CIE.
Proprio da tali piattaforme è possibile portare a termine la procedura online, accessibile attraverso l’area riservata del proprio profilo. Attraverso Invitalia, l’agenzia pubblica che si occupa di gestire i finanziamenti, le singole richieste verranno poi protocollate e valutate nel merito per verificare che siano idonee a essere finanziate.
Tutta la documentazione e la modulistica necessaria all’invio della richiesta è disponibile dal 30 gennaio 2023 al seguente sito: Invitalia
Interventi finanziabili
Ma quali sono gli interventi coperti dal FRI-Tur? Nel dettaglio, si tratta di operazioni e lavori che hanno come oggetto la riqualificazione energetica o sismica, la ristrutturazione (compresa nel novero di questi ultimi c’è anche il rinnovamento degli arredi) o altri interventi di manutenzione straordinaria, per esempio quelli relativi alla rimozione delle barriere architettoniche. Inoltre, sono compresi anche incentivi per la cosiddetta “digitalizzazione”.
Percentuale di copertura delle spese e tempi di realizzazione
Andiamo ora a vedere l’ammontare delle spese ammissibili. Secondo la normativa, la domanda può essere effettuata per importi tra i 500mila e 10 milioni di euro (al netto dell’IVA), i quali devono essere portati a termine entro il 31 dicembre 2025.
Il finanziamento può essere elargito fino al 31 dicembre 2023 ed è previsto in due modalità:
- Il contributo diretto, per un massimo del 35% della spesa;
- Finanziamento, ovvero un prestito a condizioni meno stringenti di quelle di mercato, che può durare fino a 15 anni.
Ovviamente, una volta ottenuti, il contributo o il finanziamento in questione non sono cumulabili con altri bonus o incentivi pubblici simili che hanno ad oggetto gli stessi interventi.
Ti è piaciuto questo articolo? Per altri approfondimenti su incentivi, bonus, fonti rinnovabili e transizione energetica, segui il blog di A29!