In tempi di guerra e di profonda crisi energetica ed economica in grado per sua natura di produrre i propri effetti su gran parte delle società del mondo, pensare allo sviluppo sostenibile del pianeta nei prossimi anni è diventata una priorità di molti stati. Per riuscire ad agire efficacemente incidendo su temi come il cambiamento climatico, però, nessuno stato, per quanto grande o influente, può agire da solo sperando di ottenere risultati soddisfacenti.

 

A farsi portavoce di tale istanza sono dunque state nel tempo varie organizzazioni internazionali, tra cui la più importante di tutte, l’ONU (Organizzazione per le Nazioni Unite), che raggruppa la maggior parte delle nazioni sparse nel mondo.

 

Il 25 settembre, proprio l’ONU ha siglato un piano d’azione globale, la cosiddetta Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, definendo gli obiettivi principali da raggiungere sul tema in una cornice di medio termine (otto anni). Ma cosa prevede esattamente il piano in questione? Cercheremo di sintetizzarlo in questo articolo.  

 

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Lo scopo generale

 

L’agenda 2030 è posta in una sorta di continuazione ideale rispetto agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals), formulati dall’ONU qualche anno fa. Il nuovo documento delle Nazioni Unite fa un ulteriore sprint in avanti e una delle principali innovazioni previste concerne una considerazione banale, ma che non esplicitata in modo oltremodo chiaro: l’insostenibilità dell’odierno modello di sviluppo a livello globale. 

 

Detto in altri termini, finalmente viene sdoganata l’idea che il problema del cambiamento climatico sia solo una questione ambientale; al contrario, esso influenza altri campi, come quello economico, sociale e sanitario. In sostanza, tutti gli ambiti in cui si snoda la nostra vita quotidiana. Lo scopo finale è garantire un maggior grado di benessere, governando i cambiamenti e rendendoli compatibili con il mantenimento di un alto stile di vita da parte della popolazione.

 

 

Obiettivi e target 

Nel dettaglio, l’Agenda 2030 prevede un elenco di 17 obiettivi:

 

  • Lotta alla povertà

Il primo obiettivo è quello di lottare ed eliminare la povertà, assicurando al contempo la dignità umana e il principio di uguaglianza tra i cittadini. Secondo gli standard odierni, la povertà, a livello mondiale, viene quantificata con un salario giornaliero inferiore a 1,25 dollari. Entro il 2030, il fine è di ridurre il numero di poveri di almeno il 50%. Come? Principalmente, attraverso programmi di cooperazione internazionale, che vanno potenziati. 

 

  • Sconfiggere la fame

Un altro obiettivo, direttamente collegato alla povertà, è l’insufficiente approvvigionamento alimentare sperimentato da milioni di persone nel mondo. Lottare contro la malnutrizione passa per per il raddoppio della produttività in campo agricolo entro il 2030, permettendo per esempio agli agricoltori e ai pescatori un ingresso facilitato ai finanziamenti e al mercato. Il tutto, rispettando la biodiversità e agendo anche in una prospettiva internazionale, aggiustando alcune asimmetrie macroeconomiche. Importante in tal senso è inoltre il potenziamento delle infrastrutture e lo sviluppo tecnologico.

 

  • Salute collettiva

Alla luce dell’ultima pandemia che ha colpito il mondo nel 2020, il terzo obiettivo dell’Agenda 2030 assume un significato importante. La tutela della salute è un fine difficilissimo che passa attraverso una pluralità di azioni: entro il 2030, per esempio, la mortalità infantile sotto i cinque anni dovrà calare a meno di 70 per 100mila nati vivi, ma non solo. La salute collettiva va perseguita in quel termine anche con la debellazione definitiva di malattie come AIDS, malaria, epatite e altre patologie trasmissibili. Per non parlare di problemi come alcolismo e depressione, per cui devono prevedersi iniziative di contrasto specifiche, di concerto con le convenzioni già esistenti con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

  • Istruzione 

Una società più ricca e sostenibile è anche una società più istruita, per questo il quarto obiettivo è quello di potenziare il livello di istruzione. Entro il 2030, bisogna eliminare la piaga dell’analfabetismo, soprattutto nei ragazzi, garantendo al contempo un accesso paritario alla scuola tra maschi e femmine. Essenziale anche l’aumento di preparazione dei docenti e i programmi di costruzione di infrastrutture adeguate nei paesi poveri. 

 

  • Parità di genere

Questo obiettivo va raggiunto, secondo l’ONU, attraverso l’abolizione di tutte quelle pratiche che non consentono pari opportunità tra i due sessi. Tra queste, le più gravi sono i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali femminili, ma anche la prostituzione e il traffico di esseri umani a essa spesso legato. A tale scopo vanno elaborate delle politiche efficaci che eliminino alla radice tali ostacoli.

 

  • Acqua pulita e servizi igienici 

L’acqua è uno dei beni più preziosi, ma purtroppo non tutti possono accedervi. Per questo, entro il 2030 le Nazioni Unite mirano a un accesso universale alle risorse idriche. Importante è poi l’aumento della qualità dell’acqua e l’eliminazione delle pratiche sanitarie malsane tramite la costruzione e il potenziamento di reti idriche fognarie. Il fine in questione va raggiunto nel rispetto dell’ambiente e lottando contro l’inquinamento, problematiche spesso legate alla carenza idrica.

 

  • Energia pulita e sostenibilità energetica

È uno dei temi principali per lottare contro i cambiamenti climatici e verrà perseguito, nei prossimi anni, incrementando la percentuale di energie rinnovabili utilizzate e raddoppiando nel suo complesso l’efficienza energetica mondiale, facilitando gli investimenti e l’accesso alle rinnovabili.

 

  • Lavoro e crescita

L’aumento del benessere dei singoli cittadini dipende dalla costruzione di condizioni di lavoro dignitose, che al contempo alimentino la crescita. Per questo, bisognerà, entro il 2030, puntare sull’innovazione e sulla diversificazione delle attività economiche che creano ricchezza, focalizzandosi su settori sostenibili, come il turismo e la cultura. Uno dei metodi concreti per tagliare il traguardo è facilitare gli investimenti e l’accesso alle risorse economiche necessarie.

 

  • Imprese e infrastrutture

La sostenibilità e lo sviluppo economico passano anche per un potenziamento delle imprese e la trasformazione delle infrastrutture, che devono essere ammodernate secondo criteri che le rendano meno impattanti sull’ambiente. Per sostenere le imprese, entro il 2030 bisognerà rafforzare la ricerca scientifica e tecnologica nel comparto delle industrie. 

 

  • Meno disuguaglianze

Le disuguaglianze economiche, nei prossimi 8 anni, vanno ridotte del 40%, garantendo che nei singoli stati le classi più povere abbiano un aumento della ricchezza superiore alla media nazionale. Tutto ciò sarà possibile solo se si promuove l’inclusione sociale, economica e politica, eliminando le discriminazioni di qualsiasi tipo. 

 

  •  Città sostenibili

Uno stile di vita sostenibile è strettamente collegato alla trasformazione delle città e degli insediamenti urbani, che entro il 2030 dovranno essere rese più vivibili per tutti gli strati della popolazione, soprattutto i più deboli, come i minori, i disabili e gli anziani. Ecco perché occorrerà investire, tra le altre cose, su spazi verdi e gestione adeguata dei rifiuti.

 

  • Consumo responsabile

Riciclaggio e riutilizzo di rifiuti, adeguata gestione di sostanze inquinanti rilasciate nell’atmosfera e adozione di pratiche imprenditoriali (sia a livello nazionale sia internazionale) che garantiscano una produzione in armonia con l’ambiente. L’Agenda 2030 pone l’accento su questi obiettivi per creare dei modelli di consumo responsabile.

 

  •  Climate Change

Il cambiamento climatico è al centro delle preoccupazioni odierne delle Nazioni Unite, che entro il 2030 hanno intenzione di spendere 100 miliardi di dollari all’anno per promuovere politiche che contrastino il climate change, soprattutto in nazioni in via di sviluppo. Tali fondi dovranno essere capitalizzati nel minor tempo possibile, in modo da essere spesi in modo efficiente. 

 

  • Conservare gli oceani e la vita subacquea

Preservare l’ambiente marino e subacqueo è di vitale importanza nell’implementazione delle politiche ambientali. Per tale motivo, entro i prossimi 8 anni l’ONU intende promuovere iniziative per aiutare le comunità di stati insulari più poveri, che vanno sostenuti per gestire la pesca (attività spesso di sussistenza) in modo sostenibile, ponendo inoltre fine alla pesca illegale.

 

  • Vita sulla Terra

Biodiversità, lotta alla desertificazione, protezione delle foreste e di altri habitat che ospitano specie in pericolo, eliminazione di pratiche illegali come il bracconaggio e la proliferazione di specie non autoctone potenzialmente dannose. Sono questi i principali goal che l’ONU intende raggiungere nella sua agenda per sostenere la vita sulla terra e il prezioso equilibrio degli ecosistemi.

 

  • Pace

Da sempre, uno dei fini principali dell’ONU è stata la promozione della pace mondiale e tale obiettivo non poteva mancare in quelli citati dall’Agenda 2030. Le azioni concrete in questo senso sono strettamente connesse all’abolizione di crimini come il traffico illecito di armi o le attività della criminalità organizzata. Lavorare sulla trasparenza delle istituzioni politiche è una premessa indispensabile per creare e sostenere società più pacifiche.

 

  • Cooperazione e partnership

L’ultimo dei 17 obiettivi menzionati dalle Nazioni Unite è una delle premesse indispensabili per l’attuazione della maggior parte delle azioni menzionate in precedenza. Parliamo della cooperazione tra nazioni sviluppate e nazioni in via di sviluppo. Le prime dovranno attuare aiuti economici e promuovere nuove forme di partnership multilaterali in molti campi, dalle politiche istituzionali alla gestione dei dati. Non solo quindi tra soggetti pubblici, ma anche tra imprese e privati.

 

Insomma, gli obiettivi che si è posta l’Agenda 2030 sono ambiziosi, ma il loro raggiungimento è ormai considerato una priorità indispensabile.

 

Il nostro impegno per lo sviluppo sostenibile

La società rivolge il suo sguardo alle nuove generazioni impegnandosi a raggiungere gli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: una rivoluzione green è possibile gettando le basi sull’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. Vogliamo contribuire attivamente alla transizione energetica e promuovere l’uso intelligente dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica. La nostra energia, passione e competenza al servizio del territorio: per una società sostenibile e rispettosa dell’ambiente.