Ambiente, animali, biodiversità ed ecosistemi: sono questi alcuni dei cardini della riforma con cui l’8 febbraio scorso la Camera dei Deputati ha modificato il testo di due articoli della Costituzione italiana. L’obiettivo, in linea con le prospettive a medio e lungo termine dello stato italiano e dell’Unione Europea, è quello di facilitare gli interventi delle istituzioni volti alla cosiddetta “transizione ecologica”. Quest’ultima consiste in tutte le iniziative che consentano il passaggio dal sistema produttivo attuale, che sfrutta intensivamente le risorse naturali (con gravi danni in termini di inquinamento), a un diverso schema economico, che valorizzi al contrario la sostenibilità e la tutela dell’ambiente. Ma cosa prevede nel dettaglio la riforma appena approvata? Vediamolo insieme.
Il “Nuovo” Articolo 9 sulla tutela dell’ambiente
La legge costituzionale n. 1 del 2022 è stata ratificata dai 2/3 dei componenti del Parlamento, rilevando il consenso di un’ampia maggioranza delle forze politiche presenti nelle Camere. Si tratta di un dettaglio cruciale, perché nel procedimento di modifica della nostra carta costituzionale, il raggiungimento dei 2/3 dei parlamentari consente di rendere immediatamente efficace la riforma, senza che ci sia bisogno di un ulteriore referendum popolare. Nel dettaglio, il primo intervento ha riguardato l’articolo 9 della Costituzione, compreso tra i principi fondamentali della Repubblica.
In precedenza, esso comprendeva i seguenti due commi:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Lasciando invariato il testo citato, la riforma ha previsto l’aggiunta di un nuovo comma, il quale recita:
“Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Nella mente del legislatore, il riferimento alle future generazioni (la tutela dell’ambiente, degli animali, della biodiversità e degli ecosistemi) è di particolare importanza, perché sottolinea come la protezione di fronte a minacce planetarie come i cambiamenti climatici, ha una valenza che va al di là del breve termine, e dovrà tenere in conto della sostenibilità nei decenni a venire, rivolgendosi a chi abiterà il pianeta nei prossimi decenni.
Le modifiche all’Articolo 41
Se l’articolo 9 e la sua recente aggiunta enunciano un principio fondamentale, costituendo una sorta di “fine generale” della Repubblica, la modifica all’articolo 41 della Costituzione incide su un orizzonte più concreto, delineando la possibilità di interventi pubblici che coordino il sistema economico sulla base dei nuovi obiettivi di sostenibilità economica e sociale.
Nella sua vecchia versione, esso recitava che:
“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.
Oggi, a seguito delle nuove modifiche, nell’articolo in questione sono state inserite alcune precisazioni, relative alla salute e all’ambiente:
“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
I nuovi incisi sono stati pensati per permettere non tanto una limitazione dell’iniziativa economica privata da parte dello stato, quanto la possibilità concreta che questi siano “indirizzati” nella giusta direzione con l’aiuto delle istituzioni. Insieme, privati ed istituzioni devono collaborare affinché vengano soddisfatti i principi generali di salute, di libertà, di dignità umana e sociale e di rispetto dell’ambiente.
Importanza della riforma
Nell’ottica di una efficace protezione ambientale e di una maggiore presenza di incentivi alle fonti di energia rinnovabile, le modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana assumono una grande importanza. In quest’ottica, aziende come A29, ormai da anni impegnate in prima linea nella transizione ecologica e ambientale, assumono un ruolo primario come “partner” e intermediari tra l’interesse pubblico e quello privato, garantendo che l’Italia possa mettersi finalmente sulla giusta strada per raggiungere la meta più preziosa di tutte: la difesa del pianeta.