La “carta d’identità energetica” di un edificio. È così che potremmo definire l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), un certificato a carico dei proprietari di un immobile che riassume tutte le sue caratteristiche dal punto di vista energetico.

 

In un contesto che tende sempre più a un efficientamento delle prestazioni delle nostre abitazioni al fine di garantire la loro sostenibilità ambientale, si tratta di un documento indispensabile per poter valutare i consumi analizzando in modo completo un immobile, soprattutto in vista di un acquisto o di una vendita.

 

Ma come fare per ottenere l’APE? E quali sono i soggetti a cui fare richiesta per ottenerla e la normativa che la disciplina? Proviamo a scoprirlo in sintesi.


Che cos’è l’attestato di prestazione energetica?

In concreto, l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è un documento, compilato da esperti qualificati secondo criteri standard stabiliti dalla legge e dalle normative vigenti. La durata dell’attestato di prestazione energetica è di 10 anni, al termine dei quali va necessariamente rinnovato.

 

Esso contiene delle informazioni tali da classificare in modo preciso le prestazioni energetiche dell’edificio, esplicitando per esempio le sue emissioni di anidride carbonica, la classe energetica, gli indici di prestazione termica, l’isolamento termico e altri dati considerati utili allo scopo.


Attestato di prestazione energetica (APE) convenzionale e standard: le differenze

La recente introduzione del Superbonus 110% ha reso necessaria la creazione di un altro tipo di attestato di prestazione energetica pensato in modo specifico per venire incontro alle specificità della pratica in questione.

 

Esso viene definito APE Convenzionale e ha alcune specificità proprie che lo rendono leggermente diverso rispetto all’APE Standard, cioè a quello normalmente previsto dalla normativa ordinaria. Il suo scopo è quello di certificare il passaggio di due classi energetiche previsto per richiedere il Superbonus e nel caso di edifici pluri-unità, viene creato con riferimento all’intero edificio invece che per la singola unità immobiliare.

 

Una delle ulteriori differenze riguarda infine il deposito del documento, che non avviene nei catasti regionali, ma viene allegato alla documentazione da inoltrare per richiedere il Superbonus 110%.


Come viene effettuata la certificazione?

Per determinare le caratteristiche energetiche dell’immobile, il professionista (chiamato anche “certificatore energetico”) deve prima acquisire la documentazione relativa all’edificio visionando tutti i documenti e le pratiche funzionali alla sua analisi, come per esempio le visure catastali e la planimetria, per poi recarsi direttamente in loco e ricavare egli stesso i dati necessari al completamento dell’analisi.

 

Durante il sopralluogo, coadiuvato da appositi software, il compito del tecnico sarà quello di completare il quadro attraverso la valutazione degli impianti e degli altri elementi costruttivi, calcolando l’indice di prestazione energetica globale e classificando infine l’immobile.

 

Nel dettaglio, l’APE prevede il posizionamento dell’immobile in una “scala” energetica che parte da un minimo (classe G) a un massimo (classe A4).

 

Alla fine del suo lavoro, il professionista redigerà l’APE, che dovrà necessariamente contenere una serie di elementi, tra cui le raccomandazioni per l’ulteriore ottimizzazione dell’efficienza, completo di indicazioni sui futuri interventi sostenibili dal punto di vista economico.


Il certificatore energetico

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, la redazione dell’APE non può prescindere dalla presenza di un esperto qualificato, il cosiddetto “certificatore energetico”. Data l’importanza del documento di cui si prende carico e delle analisi prettamente tecniche da effettuare, tale compito non può infatti essere effettuato da soggetti non adeguatamente preparati.

 

In particolare, il certificatore energetico viene formato e accreditato seguendo le direttive regionali (o, in caso di assenza di normativa regionale, da leggi nazionali) e dovrà essere dotato di un apposito attestato che ne comprovi l’ufficialità.

 

Nella maggior parte dei casi, i certificatori energetici sono soggetti che svolgono anche la professione di architetto, ingegnere o geometra. In capo a loro grava inoltre la responsabilità civile e penale nello svolgimento dei propri compiti.


Quando è obbligatorio l’APE

La legge prevede i casi nei quali è obbligatoria la presentazione dell’attestato di prestazione energetica. In sintesi, tale documento va presentato non solo in caso di compravendita, donazione e affitto, ma anche quando terminiamo i lavori di un nuovo immobile appena costruito, quando ristrutturiamo un edificio (e la ristrutturazione coinvolge più del 25% della superficie di quest’ultimo) e quando intendiamo usufruire degli incentivi governativi come Ecobonus e Superbonus 110% (anche in questo caso, alla fine dei lavori).


Costi APE

Come abbiamo accennato, l’attestato è un certificato ufficiale che necessita del lavoro di un professionista e il suo costo può variare in base alle specifiche peculiarità dell’immobile da certificare e alla zona in cui si trova. In generale, il costo si aggira in media intorno ai 150 euro.