Parlando dei sistemi solari termici (per saperne di più, clicca qui) abbiamo già spiegato come questi ultimi costituiscano una delle alternative preferite per soddisfare le esigenze di climatizzazione della propria abitazione.

 

I motivi che li rendono “popolari” tra gli impianti rinnovabili sono numerosi: dal risparmio in bolletta alla flessibilità, passando ovviamente per la sostenibilità ambientale, la facilità della manutenzione e la presenza di numerosi incentivi statali che ne favoriscono l’installazione.

 

Tali tipi di impianti sono particolarmente indicati in paesi come l’Italia (specie nelle regioni del Sud della nostra penisola) che godono di quelli che gli esperti chiamano “alti valori di insolazione”, venendo esposti ai raggi solari per una buona parte dell’anno.

 

Ma gli impianti solari termici non sono tutti uguali: esistono infatti due tipologie di solare termico, distinte in base alla diversa circolazione del fluido termovettore all’interno del sistema:

  • Gli impianti a circolazione naturale, nei quali il fluido viene trasportato senza bisogno di motori o pompe elettromeccaniche ma grazie alla forza gravità;
  • Gli impianti a circolazione forzata, in cui il fluido viene trasportato da una pompa e il serbatoio di accumulo è separato dai collettori.

Gli impianti a circolazione forzata constano di una tecnologia più sofisticata e hanno performance energetiche più elevate di quelli a circolazione naturale. In questo articolo, proveremo a spiegarvi in sintesi come funzionano e quali sono i vantaggi della loro installazione.


Componenti essenziali di un impianto Solare Termico a circolazione forzata

L’impianto solare termico a circolazione forzata, che può essere utilizzato sia per il riscaldamento di ambienti sia dell’acqua calda sanitaria, consta di un circuito chiuso (il fluido termovettore è cioè diviso dal circuito idraulico). Esso è composto dai seguenti elementi essenziali:

  • I pannelli solari, il cui compito è quello di “assorbire” l’energia delle radiazioni solari e avviare il meccanismo di trasformazione in energia termica;
  • Una pompa, incaricata di far fluire l’acqua e portarla dai collettori al serbatoio, che può essere elettrica (nella maggior parte dei casi) o anche fotovoltaica;
  • Un serbatoio (o Boiler), che ha la funzione di immagazzinare l’acqua calda;
  • Una centralina, che consente di accendere o spegnere la pompa a seconda della differenza di temperatura tra pannelli solari e il boiler;
  • Due tipi di valvole, dette “miscelatrici” o “deviatrici” a seconda che abbiano il compito di mischiare acqua calda e fredda garantendo una temperatura costante o al contrario di dividere il flusso dell’acqua calda e quello dell’acqua fredda.

Come funziona un impianto a circolazione forzata?

Il funzionamento di un impianto a circolazione forzata è simile a quello degli impianti a circolazione naturale, con la fondamentale distinzione della presenza della pompa elettrica e della separazione tra i pannelli e il serbatoio.

 

Il meccanismo consiste nel riscaldamento del cosiddetto fluido termoconvettore da parte dei pannelli incaricati di assorbire l’energia solare e nel suo successivo trasporto all’interno del sistema grazie all’attivazione della pompa.

 

A questo punto entra in gioco lo scambiatore di calore: il fluido viene infatti messo in circolazione seguendo il percorso di una serpentina e in seguito la temperatura dell’acqua presente nel serbatoio, grazie alle valvole e alla centralina, si alza, in modo da venire utilizzata nelle nostre normali utenze domestiche.


Perché scegliere un impianto solare termico a circolazione forzata?

La scelta del tipo di impianto solare termico che fa al caso nostro non può prescindere dalle esigenze concrete di ognuno di noi. Tanto più nel caso di un impianto a circolazione forzata, per sua natura più costoso di quello a circolazione naturale.

 

Occorre dunque riassumere in sintesi i suoi punti di forza. Rispetto al sistema a circolazione naturale, che come abbiamo accennato si avvale di una tecnologia meno complessa (ma anche più economica) la circolazione forzata permette una minore dispersione di calore e consente anche di far fronte a bisogni parzialmente diversi, come per esempio la necessità di quantità di acqua calda molto maggiori.


Più flessibile e performante

La circolazione forzata è particolarmente consigliata nella circostanza in cui il serbatoio non può essere posizionato sul tetto della nostra abitazione, dato che è separato dai collettori e viene nella maggior parte dei casi situato in un locale interno (e non fuori dall’edificio, come negli impianti a circolazione naturale). Quest’ultima caratteristica lo rende anche meno soggetto agli agenti atmosferici, soprattutto in luoghi in cui il clima è particolarmente rigido e il freddo potrebbe deteriorare il sistema (zone montane in primis).

 

C’è infine un ulteriore beneficio: la facoltà cioè di integrare tale impianto con il nostro sistema di riscaldamento. A tale riguardo, una delle “accoppiate” che potranno permetterci una maggiore efficienza e un risparmio economico non indifferente è quella con gli impianti di riscaldamento a pavimento, nei quali la stessa energia sfruttata per il riscaldamento dei tubi viene anche utilizzata dal sistema di riscaldamento.

 

La giusta valutazione dei costi e dei benefici derivanti dall’installazione di un impianto a circolazione forzata (soprattutto quando confrontato con un sistema a circolazione naturale) non può essere attuata in modo superficiale, ma necessita spesso di un sopralluogo effettuato da personale esperto, che potrà condurre un’indagine minuziosa delle vostre concrete esigenze energetiche.

 

I professionisti di A29 possono aiutarvi, fornendovi un preventivo e consigliandovi sulla possibilità di usufruire di incentivi e bonus statali. Se state pensando di installare un impianto solare termico a circolazione forzata o avete semplicemente intenzione di conoscerne meglio le caratteristiche, non esitate a chiedere la nostra assistenza!