Quando si parla di misure d’incentivazione governative relative all’efficientamento energetico, si pensa immediatamente a quelle più pubblicizzate sui media e note al grande pubblico, prime tra tutte il Superbonus 110% e l’Ecobonus 65%-50%.

 

Non si tratta però degli unici provvedimenti pensati per favorire la riqualificazione energetica. Accanto a essi, alla fine di dicembre dell’anno scorso il Ministero del Turismo ha infatti reso noti i dettagli di un’altra misura altrettanto importante diretta agli operatori delle strutture ricettive.

 

Si tratta del cosiddetto “Superbonus 80%”, introdotto dalla D.L. 252 / 2021 (convertito in L. 233/2021) e per il quale il legislatore ha previsto lo stanziamento complessivo di 500 milioni di euro (100 solo nel 2022).

 

Vediamo in sintesi di che si tratta.


Superbonus 80%: a chi è diretto?

Il Superbonus 80% è una misura che rientra nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e consiste in un complesso di incentivi e agevolazioni pensato per le imprese del comparto turistico (in sostanza, alberghi e strutture ricettive, tra cui agriturismi, ma anche stabilimenti termali e balneari).

 

Oggetto del provvedimento sono gli interventi finalizzati:

  • All’efficienza energetica
  • Alla riqualificazione antisismica
  • All’eliminazione delle barriere architettoniche
  • Alla realizzazione di piscine termali
  • Alla digitalizzazione

Compresi nell’elenco vi sono ovviamente i lavori edilizi indispensabili al perseguimento di tali finalità.


In cosa consiste l’incentivo Superbonus 80%?

Il Superbonus alberghi si concretizza in due diverse misure:

  • Un credito di imposta cedibile pari all’80% dei costi spesi per gli interventi
  • Un contributo a fondo perduto pari al 50% dei costi sostenuti, fino a 40.000 euro

In entrambi i casi, l’incentivo copre esclusivamente gli interventi che saranno compiuti dal 7 novembre del 2021 al 31 dicembre 2024.

 

Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto, vi sono poi una serie di altre particolarità. Esso può subire per esempio un incremento aggiuntivo:

  • Fino a 30.000 euro, nel caso i lavori includano la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica
  • Fino a 20.000 euro, quando i beneficiari che lo richiedano siano donne o giovani (cioè rientrino nei soggetti che la legge già agevola con incentivi per l’imprenditoria femminile o giovanile)
  • Fino a 10.000 euro, se si tratta di aziende operanti in determinate regioni, nello specifico Sicilia, Sardegna, Campania, Abruzzo, Calabria, Molise, Puglia e Basilicata

In ogni caso, l’ammontare complessivo del contributo a fondo perduto non può superare i 100.000 euro.


Come richiedere il Superbonus?

Le imprese interessate alle misure che vi abbiamo appena sintetizzato dovranno presentare la propria domanda per via telematica, attraverso la piattaforma online presente nel sito del Ministero del Turismo.

 

La legge specifica che l’attivazione della procedura avverrà 60 giorni dopo la pubblicazione dell’avviso del ministero stesso, avvenuta il 23 dicembre scorso. Occorrerà dunque aspettare ancora prima di conoscerne tutti i dettagli.