Nel corso dei primi mesi del 2020, la Commissione Europea ha firmato la prima legge UE sul clima. Secondo quanto riportato nel documento, le emissioni nette di carbonio a zero, entro il 2050, saranno un obiettivo legalmente vincolante per tutti i 27 Stati membri dell’Unione. La legge è una componente chiave del Green Deal europeo. 


I dettagli dell’accordo

Per diventare climaticamente neutra entro il 2050, l’Europa deve trasformare il proprio sistema energetico, che rappresenta il 75% delle emissioni di gas serra nel Vecchio Continente. Le strategie dell’UE hanno lo scopo di aprire la strada ad un settore energetico più efficiente e interconnesso, guidato dal duplice obiettivo di un pianeta più pulito e di un’economia più forte.

 

I piani stabiliti sono due. Da una parte, l’Unione procederà verso l’integrazione del sistema energetico. Dall’altra, si punta all’autilizzo dell’idrogeno. Integrazione del sistema energetico ( Energy System Integration) significa che il sistema è progettato e gestito nel suo insieme, collegando diversi vettori energetici, infrastrutture e settori di consumo. Questo sistema connesso e flessibile sarà più efficiente e ridurrà i costi. 

 

Ad esempio, l’elettricità che alimenta le auto potrebbe provenire dai pannelli solari sui tetti, e le fabbriche potranno essere alimentate a idrogeno.

 

Sono tre punti chiave di questa strategia. Innanzitutto, un sistema energetico più “circolare“, con l’efficienza energetica al centro del progetto. In secondo luogo, una maggiore elettrificazione diretta dei settori di utilizzo finale.

 

Il terzo punto riguarda l’applicazione di 38 specifiche azioni per creare un sistema energetico più integrato. La lista include la revisione della legislazione esistente, un progetto di sostegno finanziario, e la ricerca e la diffusione di nuove tecnologie e strumenti digitali.  Per quanto riguarda l’idrogeno, invece, la strategia dell’UE affronta come trasformare il potenziale green di questo elemento in realtà. Bruxelles mira a creare investimenti, una nuova regolamentazione, nuovi mercati e spingere su ricerca e innovazione.

 

L’idrogeno può alimentare settori non adatti all’elettrificazione e fornire stoccaggio per bilanciare flussi variabili di energia rinnovabile. Ma ciò potrà essere ottenuto solo con un’azione coordinata tra il settore pubblico e quello privato. La transizione richiederà un approccio graduale in tre fasi: dal 2020 al 2024, dal 2025 al 2030 e dal 2030 al 2050.